In Calabria un borgo gioiello, unico ed eccezionale di lingua e cultura arberesche.

 

Sorto nel XV secolo ad opera di profughi albanesi, San Nicola dell’Alto(Kr) si adagia sullo spartiacque tra le bassi valli dei fiumi Neto e Lipuda.

Le sue origini risalgono ad una delle prime migrazioni delle popolazioni albanesi dell’Albania meridionale e dalla Morea.

I suoi abitanti conservano la cultura e la lingua albanese ma hanno abbandonato, per una serie di vicissitudini, il rito bizantino-greco.

Il paese è chiamano inequivocabilmente Shin Koll, che propriamente significa San Cola.

È noto per le miniere, che sono state fino a qualche decennio fa sostentamento per molte famiglie.

Dal Monte San Michele, dove sorge l’omonimo Santuario, si può godere di un panorama suggestivo, che abbraccia tutte le colline del Marchesato fino a raggiungere il mare e intravedere la linea dell’orizzonte. (continua)

Monumenti e luoghi d’interesse.

Caratteristico è il centro storico, con pietre che richiamano l’architettura medievale.

La Chiesa Parrocchiale è situata nel cuore del centro storico, navata tripla e possiede l’acquasantiera in pietra nera e un ciborio seicentesco. ↓

Fuori dall’abitato la chiesetta di San Michele (santo patrono) del 1700.

Oggigiorno molte sono le sue tradizioni; la sua cultura e la sua festa patronale in onore di San Michele Arcangelo, dove durante la manifestazione si balla la danza della “scioca“, nel suo piccolo centro medievale.

Insomma un piccolo borgo che ha tutti i requisiti, per farne un pezzo di storia, della bella Calabria.↓

 

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