Matteo Messina Denaro però, subito dopo l’arresto, ha chiesto un foglio di carta e una penna. A cosa servivano? Vediamolo subito insieme.
Più passano le ore, più emergono ulteriori dettagli riguardanti la latitanza del boss. Repubblica.it ha riportato che il vero Andrea Bonafede, è indagato per associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato, ammettendo di conoscere da una vita il boss arrestato, per poi aggiungere un altro particolare davvero agghiacciante: con i suoi soldi ha acquistato il covo di Campobello di Mazara, ossia il luogo segreto nel quale il boss viveva. ↓
Tra i tanti dettagli che sono iniziati ad arrivare, ce n’è un altro, relativo all‘arrivo in caserma del boss, caricato dai carabinieri del Ros in un furgone nero. Dopo essersi tolto il giaccone di montone, gli rimane addosso una camicia elegante, e, al polso, un orologio da 30 mila euro.
Tutto ad un tratto, l’erede di Totò Riina e Bernando Provenzano, ha chiesto un foglio di carta ed una penna. Sapete cosa ci ha scritto?: “I Carabinieri del Ros e del Gis mi hanno trattato con grande rispetto e umanità. Palermo. 16 gennaio 2023”. Sotto, la sua vera firma, “Matteo Messina Denaro”. ↓
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