Come riportato da SuperEva.it, “alcuni scienziati hanno, infatti, rilevato l’attività del cervello umano in punto di morte, rilevando una serie di onde ritmiche che sarebbero in tutto simili a quelle che si evidenziano nella fase del sogno e della meditazione.
In base a quanto emerso, dunque, è stato possibile capire meglio in che modo la mente organizza le informazioni nel momento del decesso, spiegando anche l’ultima visione che dice di avere chi ha attraversato il coma”, Lo studio è stato possibile, si legge nell’estratto online, grazie al monitoraggio di un paziente 87enne colto da attacco di epilessia. ↓
“Il team di ricercatori, ha rilevato le attività del cervello nel momento della crisi epilettica che ha determinato un infarto e poi la morte del soggetto. Appena prima e dopo che il cuore ha smesso di funzionare, sono stati segnalati cambiamenti nelle onde cerebrali. Si tratta di oscillazioni normalmente attive quando ci concentriamo, sogniamo, meditiamo o ricordiamo.
Nei secondi che precedono il decesso, quindi, è possibile che il cervello richiami eventi importanti della vita. La conclusione degli studiosi afferma, infatti, che nonostante i nostri cari abbiano gli occhi chiusi e stiano scivolando nel riposo eterno, i loro cervelli potrebbero rivivere alcuni dei momento più belli della loro intera esistenza”. ↓
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