(BELLISSIMA DA LEGGERE) Lui è Alessandro. Nasce in Sicilia nel 1997. È un neonato…

Lui è Alessandro. Nasce in Sicilia nel 1997. È un neonato, il suo rene destro non funziona. Ha un malformazione urinaria. Alessandro ha poco più di 40 giorni. È già sotto i ferri. L’intervento riesce, ma deve stare sempre sotto controllo.

Ha 5 anni. Gli mettono il catetere. Fa un male atroce, ma il bambino stringe i denti. Gli dicono che dopo starà bene, potrà tornare a giocare come tutti gli altri bambini. Cresce. Ha 14 anni. Il rene torna a farsi sentire. Lo ricoverano. Insufficienza renale. Sarà costretto alla dialisi, è solo questione di tempo.

La sua vita cambierà. È uno shock. Alessandro ha paura. La madre gli sta vicino, lo rassicura. Niente dialisi. Gli donerà il suo rene. È il febbraio del 2014. Il trapianto si conclude con successo. Alessandro si sveglia. Si sente diverso. Dovrà indossare una mascherina, una panciera, ma non gli importa. È rinato. (continua) ↓

Torna a scuola. I compagni lo guardano male. Gli stanno alla larga. Alessandro è ferito, non capisce. Lui non ha niente di strano. È il settembre del 2014. È a casa, sta giocando alla play station. Vede un puntino grigio sugli occhi. Li strofina. Non va via. Ancora ospedale. Trombosi provocata dai farmaci che prende per il rene.

Il suo caso è il classico uno su un milione. Può solo peggiorare. Fanculo. È incazzato. Nel giro di poco tempo, sprofonda nel buio. La fidanzata lo lascia. Si è giocato la patente. La bici, i videogiochi, niente. Solo buio. Perde due anni di scuola.

Deve imparare tutto da capo. Studiare, usare il pc, il telefono. Poi c’è la cosa più difficile. E quella non te la insegna nessuno. Accettare. Alessandro non vuole usare il bastone. Gli amici non lo aiutano, non capiscono. Che palle, bisogna starti dietro come a un cane. È il 2019.

Conosce una ragazza in chat. Si innamorano. Lei scappa dalla casa della sorella, ha bisogno di un posto dove stare. Alessandro e la sua famiglia la accolgono. Lei è ipovedente fin dalla nascita. Gli sta vicino. Gli insegna a non vivere la cecità come un problema. Lei è Amel, e grazie proprio a lei, lui rinasce.

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