Successivamente la maschera di Giangurgolo fu importata a Reggio ed in Calabria per mettere in ridicolo le persone che imitavano i cavalieri siciliani.
Godette subito di grande considerazione tanto da essere rappresentata nei più grandi teatri italiani al pari di maschere considerate maggiori: Pulcinella, Arlecchino.
Ha un naso enorme e una spada altrettanto smisurata che pende su un fianco, un alto cappello a cono, un corpetto stretto e soprattutto i pantaloni a sbuffo a strisce gialle e rosse. ↓
Giangurgolo nacque, secondo la maggior parte degli studiosi, per soddisfare l’esigenza di mettere in ridicolo, ufficiali spagnoli, irriverenti ed insolenti, presenti a quel tempo nel nostro Meridione.
Secondo un’altra ipotesi la maschera sarebbe nata da una persona realmente esistita a Catanzaro.
Dal punto di vista etimologico Giangùrgolo significherebbe “Gianni l’ingordo”, per la sua caratteristica distintiva: l’ingordigia. ↓
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