Gallicianò, frazione del Comune di Condofuri(Rc), grazie al suo isolamento strutturale, ha mantenuto intatte nel tempo le tradizioni culturali, artigianali e musicali.
Di grande importanza per il patrimonio storico-culturale è stata l’apertura al culto, nel 1999, della piccola chiesa ortodossa di Madonna dei greci.
Nonostante sia scarsamente popolato, Gallicianò è un borgo in fermento, riconosciuto come “capitale della musica”, che assieme al canto e alle danze costituisce per i suoi abitanti un’autentica arte. ↓
La struttura museale è stata realizzata con materiali donati dagli stessi paesani, convinti che fosse l’unico modo per mantenere viva la memoria di un borgo che piano piano sta scomparendo.
A Gallicianò inoltre è possibile dissetarsi in quella che viene chiamata “Fontana dell’Amore”, così denominata perché lì anticamente si incontravano i fidanzati.
Negli antichi borghi ellenofoni il fidanzamento “ufficiale” avveniva attraverso la pratica del “cippitinnàu”.
Il termine “cippitinnàu”, rimasto a designare il fidanzamento, allude per la precisione al rituale cui era collegato, e prende origine dal “ccìppo”, il ceppo di legno che lo spasimante poneva, dopo averlo bruciacchiato, davanti alla porta di casa della donna che desiderava prendere in moglie. ↓
Da non perdere, in questo stupendo pezzo di Calabria, la festa in onore del santo patrono di Gallicianò, San Giovanni Battista, festeggiato con fervore il 29 agosto. Fonte e foto: calabriagreca.it ↓
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