E’ calabrese il primo chirurgo in Italia ad utilizzare una matrice a rete per la cura del tumore al seno.

Il primo utilizzo in Italia di una innovativa matrice a rete acellulare di collagene di derivazione cutanea fetale bovina nella ricostruzione mammaria porta la firma di un calabrese.

Si tratta del chirurgo senologo-oncologo Domenico Gerbasi, originario di Spezzano Albanese(Cs) e attuale coordinatore della Breast Unit Bergamo Est con sede presso l’ospedale “Bolognini” di Seriate (BG).

In contemporanea al Policlinico di Roma, Gerbasi ha effettuato un intervento su una donna con carcinoma mammario infiltrante che ha previsto la mastectomia con risparmio e conservazione del complesso areola-capezzolo con accesso periareolare superiore, ricostruzione immediata con impianto pre-pettorale di protesi mammaria definitiva, simmetrizzazione con la mammella controlaterale, utilizzando appunto questa matrice i cui effetti sono sorprendenti.

Si tratta di un importantissimo passo in avanti, considerato che tutti i chirurghi ricostruttori da anni sono alla ricerca di una matrice ideale da usare per ricoprire la protesi e migliorare la ricostruzione dopo mastectomia.

Infatti, oltre all’aspetto prettamente oncologico, grazie all’utilizzo di questa innovativa matrice a rete di collagene, ricoprendo la protesi è stato possibile l’impianto in sicurezza, non più in sede sottomuscolare come si fa routinariamente, ma in sede pre-pettorale, cioè ad occupare esattamente il posto della mammella appena asportata con un approccio, quindi, più naturale e meno aggressivo.

«Uno degli aspetti più importanti di questo intervento -afferma Gerbasi- è di tipo economico, per nulla da sottovalutare.

Considerando che il costo di queste speciali matrici biologiche non è trascurabile, cui si aggiunge il costo della protesi in silicone, verrebbe immediatamente da pensare che la spesa per l’attività chirurgica ricostruttiva lievita enormemente rispetto al passato: non è così

Infatti -continua-, occorre tener presente che l’intervento tradizionale, dopo la mastectomia e la ricostruzione immediata con espansore (una protesi temporanea preparatoria alla definitiva), prevede sempre un secondo intervento per l’impianto della protesi definitiva in silicone al posto dell’espansore, dopo circa 1 anno, con ulteriori esosi costi per il Sistema Nazionale Sanitario

 

 

 

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