Qui, in un terreno privato, si cela lo stretto ingresso di un lungo corridoio scavato nella roccia che si sviluppa per circa 30 metri di lunghezza.
Il lungo corridoio scavato nella roccia.
Alla fine, una sorta di porta che conduce nella camera principale: una piccola cattedrale rilucente, alta fino a 4 metri, con il tetto costellato da migliaia di stalattiti, frutto del lento accumularsi dei sali minerali trasportati dall’acqua. ↓
Fu questo lo spettacolo che si trovò davanti Renato Mollica, appassionato cultore della sua terra, che a metà degli anni ’80 venne a conoscenza della grotta.
La esplorò, consapevole di essere forse il primo che ci metteva piede da millenni, ma promise all’anziano proprietario del terreno di non rivelare a nessuno dove fosse l’ingresso.
In particolare, la Sovrintendenza ai beni archeologici della Calabria ne è a conoscenza da diverso tempo, ma soltanto recentemente i riflettori si sono riaccesi. ↓(Lacnews24.it) ↓
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