Il Natale dei calabresi è un evento di portata Internazionale. Ecco perchè…

Il Natale dei calabresi è un evento di portata Internazionale.

Pertanto, sappi che la conferma della partecipazione deve arrivare entro e non oltre l’1 di dicembre, perché dal 2 si iniziano già a pelare le patate per il contorno del Capretto Natalizio.

Al pranzo di Natale partecipa praticamente tutta la famiglia fino alla settima generazione e nonostante ciò avanza sempre qualche teglia di pasta.

Si rimane seduti a tavola all’incirca per 24 ore, ora più ora meno.

C’è l’aperitivo, l’antipasto, le vrasciole di carne, l’entrée di pane-sardella-cipolla e il vino a fiumi.

Poi arriva il pranzo, che di solito dura da mezzogiorno alle 5, con primi, secondi, terzi, contorni…

Poi arriva il momento della frutta, delle paste, poi il panettone, l’amaro, il caffè, il caffè con l’amaro, il pandoro con l’amaro del capo…(continua)

Poi alle 7 di sera, che fai? Due Susumelle non te le mangi?

E alle 8 iniziamo a scaldare gli avanzi perché s’è fatta ora di cena.

La tradizione vuole che le portate siano 13 e che tutti debbano assaggiare tutto per buon augurio.

Chiaramente, il calabrese è abituato a tutto questo, perché 13 portate è il pranzo che la nonna gli prepara ad agosto per lo spuntino al mare sotto l’ombrellone.

In molti hanno tentato di superare la prova delle 13, ma se davanti all’entrée di vrasciole si sono dimostrati ottimisti e davanti alla pasta cca’ muddrhica, felici, quando sono arrivati alle torte rustiche di contorno, però, hanno ceduto, implorando pietà e un digestivo potente.

Quindi il consiglio è: volete invitare a cena un/a Calabrese a Natale?

Iniziate ad allenarvi un anno prima e prenotate un tirocinio presso una nonna calabrese, vi servirà.  fonte:ilgiornaledelcibo.it

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