Nel Santuario incastonato tra le rocce una cappella di assoluta e magnifica bellezza. (FOTO)

Ad aula quadrata forse di origine basiliana, databile tra XI e XIII secolo.

Nel territorio di Papasidero(Vv), la Cappella di Santa Sofia conserva un ciclo di affreschi eseguiti in tre diverse epoche.

Il primo gruppo di immagini, comprende sulla parete centrale Santa Caterina e Santa Lucia e a sinistra sant’ Apollonia.

Sulla parete sinistra i SS. Pietro e Paolo.

Affreschi del 1504 commissionati da tale Franceschino Forestieri, raffigurato genuflesso alla base della Deposizione insieme alla consorte.

Il secondo gruppo di santi è datato 1569 e comprende San Biagio e San Rocco. Entrambi erano taumaturghi invocati contro la peste.

Il terzo gruppo di figure si riferisce alla Madonna di Costantinopoli sulla parete laterale destra e a Santa Sofia su quella sinistra.

Dalla sovrapposizione di vari strati di intonaco è ipotizzabile che si tratti di immagini che ne hanno sostituite altre precedenti.

La loro epoca di esecuzione è ignota, ma molti elementi lasciano pensare che siano posteriori alla peste del 1656.

La Vergine in trono propone un’iconografia bizantina che sintetizza le tipologie dell’Odigitria basilissa essendo rappresentata in trono;

dell’interceditrice, come si desume dal cartiglio in mano al Bambino, dove è scritto che l’affresco fu fatto eseguire per un voto esaudito dalla nobile cittadina Florena Mastroti.

Sempre Florena Mastroti commissionò l’affresco con Santa Sofia, santa che rimanda al culto tipico nel monachesimo brasiliano e testimoniato in vari centri della Calabria settentrionale.

Si tratta di un ciclo iconografico di particolare complessità, perché tramanda i drammi vissuti dalla comunità connessi a crisi epidemiche, a carestie, a malattie.

Una Cappella di assoluta bellezza, immersa in uno scenario meraviglioso di questa terra ricca di fascino. Fonte: borghidellao.it ↓

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