Figlio di medici ricercatori, il padre vittima di un tumore acuisce la sua sensibilità a decifrare i misteri dei linfomi e così vola in Germania, a Colonia dove era attivo un grande specialista di fama mondiale.
Poi arriva una proposta della Harvard Medical School, e Boston diventa per cinque anni la scena dei suoi studi e delle prime scoperte.
Con il ricercatore Stefano Casola inizia una ricerca sulla proteina chiamata Bcr, la cui presenza o meno permette di aiutare a classificare i linfomi. ↓
Stefano Casola e Gabriele Varano (come cita anche il sito mitomorrow) sono riusciti a dimostrare, sulla rivista scientifica Nature, come la presenza o meno di una proteina chiamata Bcr possa aiutare a classificare meglio alcune forme di tumori maligni, i linfomi.
I risultati hanno dimostrato che le cellule tumorali private del Bcr siano sensibili a certi stress metabolici.
Così, farmaci in grado di “affamare” il tumore (come la Rapamicina, ad esempio) potrebbero rappresentare un alleato vincente da associare alle terapie anti-Bcr nel trattamento di quei linfomi in cui cellule senza il recettore siano state identificate al momento della diagnosi» ↓ ↓
La 38enne che nel 2022 abbandonò la figlia di 18 mesi in casa per una…
È arrivata la sentenza per Alessia Pifferi. La 38enne di Ponte Lambro (Milano) che nel…
Laura Pausini, amatissima dal pubblico confessa in tv di avere un problema al cuore abbastanza…
Recentemente, sono emerse numerose voci che lo vedevano coinvolto con altre donne al di fuori…
La 58enne Luxuria e il componente 37enne della segreteria nazionale Arcigay, in un’intervista incrociata raccontano…
Anche i vip sono comuni mortali! Ebbene sì, anche loro prendono peso. Solo che, quando…