Riforma pensioni: ecco quali requisiti servono.

La riforma pensionistica risulta ancora essere una delle priorità della maggioranza e, se i confronti con le parti sociali richiedono certi tempi, all’orizzonte del governo c’è la legislatura. L’obiettivo è Quota 41 (anni di contributi), a prescindere dall’età anagrafica e con scadenze che dipenderanno dalla sostenibilità delle finanziarie dei prossimi anni.

«Entro la legislatura ci arriveremo. Per le decisioni concrete è necessario aspettare l’autunno. Non dimentichiamo però che Quota 41 esiste già: con sessantadue anni di età, è già realtà per diciassettemila persone. Intendiamo tuttavia migliorarla e continuare un percorso che dovrà portare Quota 41 a non avere vincoli di età.

Miglioreremo anche altre forme di flessibilità in uscita: dall’Ape sociale ai lavori gravosi, passando per gli anticipi per le donne.

L’intenzione è quella di avere più possibilità di uscita nel 2024. Bisognerà vedere cosa permetterà la Legge di Bilancio, per ora abbiamo esaminato varie opzioni anche sulla base delle richieste dei sindacati. Nell’ambito della riforma della flessibilità in uscita, contiamo di poter migliorare ed estendere nelle medie e piccole imprese formule già esistenti nelle grandi aziende, come l’isopensione e il contratto di espansione.

Poi ci sono formule da rivedere per le donne, come Opzione donna che permette di lasciare il lavoro a cinquantotto anni con un’importante decurtazione. Credo, infine, che nella riforma che stiamo costruendo debba esserci spazio per affrontare anche altre soluzioni sul tema donne: l’aiuto alle donne che vogliono lasciare il lavoro deve essere per loro sostenibile anche economicamente».

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