Trova il coraggio per andare in obitorio a dire addio alla sua bambina…

“Hanno sbagliato tutto con me, dall’inizio. Mi hanno toccato più volte e con uno di quei tocchi, ho sentito che mi avevano rotto le acque.

Dopo due ore dalla nascita di mia figlia, un’infermiera mi disse che era morta. Ero scioccata, nessuno mi aveva detto nulla. Mia figlia era stata dichiarata morta ed è stata portata in obitorio.

Mia figlia era viva. Ho guardato il suo corpicino, era viola e freddo. Mia figlia mi stava guardando e piangeva. Sono caduta in ginocchio sul pavimento, non riuscivo a crederci. I medici non hanno trovato una spiegazione. L’hanno subito collegata ad un respiratore artificiale.

Dopo diverso tempo, Luz è stata dimessa e siamo potuti tornare a casa. Ho cercato molte strade per fare i soldi e richiedere aiuti, per poter andare in un altro paese, per trattamenti migliori, ma non ne ho ricevuti. Mia figlia qualche giorno dopo ha avuto un crollo, per colpa di un’infezione generalizzata. Luz è morta il 23 giugno del 2013. ↓

L’ho vestita personalmente e l’ho portata in braccio fino all’obitorio. In seguito abbiamo provato a fare causa all’ospedale per danni morali e anche per negligenza. Il nostro avvocato ha richiesto un risarcimento di 300.000 euro. Da quel momento, la mia vita non è stata più la stessa. Mia madre ha scoperto di avere un cancro alla gola ed ha perso le corde vocali. Mio fratello ha avuto un brutto incidente e ha perso la memoria.

Tutto ciò che oggi ho da dire, è che Luz è venuta alla luce per un motivo: all’interno di tutto ciò che è brutto, c’è sempre un miracolo. Una volta un ragazzo mi disse che aveva pensato di porre fine alla sua vita, ma quando ha visto come mia figlia aveva lottato per vivere, aveva cambiatoidea. Non so cosa gli fosse successo, ma questo mi aveva confortato”. ↓

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