Il borgo di Acerenthia fu abbandonato nella seconda metà dell’ottocento, dai suoi abitanti fuggiti all’imperversare della malaria, che migrarono poco più ad ovest edificando l’attuale Cerenzia.
Il borgo è unico per bellezza architettonica, è intriso di storia e mistero, è il simbolo della presenza ecclesiastica in Sila.
Alcuni dei resti del Parco Archeologico di Acherentia
Il Parco Archeologico di Acherenthia rappresenta delle più complete e suggestive testimonianze del passato per la ricchezza dei reperti e lo stato di conservazione.
Si possono riconoscere i resti delle abitazioni e della Cattedrale di S. Teodoro, all’interno della quale si possono ammirare le navate e la scala che conduceva alla torre campanaria.
I resti della cattedrale di S. Teodoro
Visitare Acerenthia è entusiasmante. Esplorare i ruderi della vecchia città bizantina seduce e allo stesso incute timore.
Fa parte di luoghi poco conosciuti, ma di singolare bellezza, come quella che cinge i resti dell’antico palazzo del Vescovado, autorevole simbolo di questo lembo di terra e di storia.(InvasioniDigitali) ↓
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