Si accompagnano praticamente a tutto, e sono sempre presenti sulla tavola di ogni calabrese.
Utilizzabili come aperitivo, antipasto, servite con formaggio, ‘nduja e con qualunque altra prelibatezza.
Durante il periodo della raccolta delle olive, oltre all’incombenza della stessa e alla successiva macina per ricavarne l’olio, le donne dovevano anche provvedere alla preparazione di diverse qualità di olive da conservare e consumare durante l’inverno e non solo.
Si sceglievano le olive appropriate per ogni ricetta, si preparavano e si curavano rispettando le più antiche tradizioni.
Con un sasso o con un batticarne schiacciate le olive, eliminate i noccioli e mettete la polpa in acqua fredda e salata per alcuni giorni, cambiandola almeno una volta al giorno per eliminare il liquido amaro di vegetazione e facendo cura di tenerle pressate in modo tale da restare sempre immerse nell’acqua.
Il condimento si ottiene aggiungendo: olio vergine d’oliva, peperoncini rossi piccanti tagliati finemente, aglio a pezzettini e i semi di finocchio.
A piacimento si può inserire origano e pezzettini di carote.
Inserire poi in barattoli di vetro e conservare in luogo fresco e asciutto. Gli alivi ammaccati saranno infine pronti per essere serviti dopo 3-4 settimane di conservazione nel barattolo.
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